Ancora fuoco incrociato dell’artiglieria pesante governativa sul Superbonus 110%.
Si gettano in pasto all’opinione pubblica frasi destabilizzanti come quella ad effetto “una truffa tra le più grandi che la Repubblica abbia mai visto”.
Come ho già avuto modo di scrivere, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio!
Le truffe riguardano solo in minima parte il Superbonus, per il quale già in passato erano previsti asseverazioni e controlli.
I danni dell’art. 28 del decreto sostegni ter, che ha vietato le cessioni di credito multiple, ha messo in ginocchio il sistema dei bonus statali, con rischio fallimento di Imprese e conseguente perdita di numerosi posti di lavoro.
Non c’è tempo per apportare degli emendamenti per la conversione in legge: il Governo deve intervenire subito con un decreto correttivo che preveda nuovamente la cessione multipla del credito.
Finalmente i tecnici ministeriali stanno studiando una serie di ipotesi in grado di salvaguardare il meccanismo dellacessione dei crediti.
Da un lato, l’introduzione di codici identificativi per la cessione, per far ricadere la responsabilità della eventuale frode anche sul cedente originario, beneficiario delle detrazioni, o sull’impresa che ha effettuato lo scontro in fattura; dall’altro, possibilità di cessione del credito affidata solo a banche o ad altri intermediari creditizi vigilati dalla Banca d’Italia o soggetti interessati dalle regole antiriciclaggio.
Successivamente, ma a stretto giro, bisognerà prevedere il coinvolgimento di ulteriori risorse umane per svolgere con celerità tuti i controlli richiesti per evitare frodi e, nel contempo, per dare serenità e stabilità agli investimenti di capitali da parte degli imprenditori e all’acquisto dei relativi crediti da parte dei soggetti finanziari, atteso che in tal modo avrebbero certezza dei tempi di recupero delle somme investite o dei crediti acquistati.
Chiudo con un appello accorato al Governo.
Non abbandoniamo ad un infausto destino il Superbonus 110% per colpa di alcuni criminali.
Una misura capace di dare linfa vitale al settore edilizio, uno dei più sofferenti dalla crisi del 2007, con un aumento del PIL di ben sei punti percentuali che stava garantendo, al contempo, benefici ambientali ed economici per i contribuenti.
Avvocato Armando Rossi