Finalmente! Sono stati ascoltati gli accorati appelli che provenivano dall’intero Paese, che non intendeva rassegnarsi alla decretata morte del Superbonus 110%.
Il Governo si è reso conto di aver clamorosamente sbagliato un paio di settimane fa licenziando l’art. 28 del decreto sostegni ter che, abolendo la cessione multipla del credito, affossava di fatto una meritoria misura di incentivazione statale per il recupero del patrimonio edilizio, attraverso l’efficientamento energetico dei fabbricati delle nostre città.
Ed, accortosi che questo blocco improvviso stava già provocando contenziosi e fallimenti di Imprese, con conseguente perdita di posti di lavoro, e che non si poteva attendere un eventuale emendamento correttivo alla legge di conversione del decreto, ha operato un clamoroso dietrofront con il decreto legge di venerdì sera.
Infatti, come si legge nel comunicato stampa sul sito del Governo, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri della giustizia Marta Cartabia, dell’economia e delle finanze Daniele Franco e della transizione ecologica Roberto Cingolani ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.
Il provvedimento sblocca il processo di cessione del credito dei bonus edilizi, prevedendo la possibilità di cedere il credito per tre volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che lo stesso non possa formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate. A tal fine è stato introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto per consentire la tracciabilità delle cessioni.
In attesa della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire nei primi giorni della prossima settimana, possiamo affermare che il buon senso ha prevalso sulle avventate ed inappropriate modalità di punizione adottate dal Governo lo scorso gennaio per fronteggiare le frodi in atto.
Ribadisco che le frodi devono essere sicuramente punite dallo Stato con forza e decisione, ma bisogna farlo con l’utilizzo di fucili di precisione per colpire solo i criminali e non certo usando il mitragliatore per sparare nel mucchio ed ammazzare anche chi invece rispetta la legge.
Avvocato Armando Rossi