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Bombe e crisi energetica, l’avvocato Rossi: “Si rischia default del sistema”

Attualità

16 Marzo 2022

Bombe e crisi energetica.

Per rispondere agli effetti dell’offensiva militare di questi giorni nel nostro continente che sta provocando, oltre alla morte di migliaia di vite umane innocenti e una biblica crisi umanitaria (con un potenziale e letale conflitto geopolitico esteso alle “grandi potenze”), anche un disastro energetico, occorrono interventi strutturali.

Invece, ancora una volta, è stata messa solo un’ulteriore pezza alla crisi con l’emanazione del DL Energia, l’ennesima a partire dal Luglio 2021. Ciò emerge dall’approfondimento dei contenuti del nuovo DL, il n° 17/2022, entrato in vigore il 3 marzo.

Il Decreto prevede lo snellimento delle procedure (procedura unica) per gli impianti fotovoltaici tra i 50 ed i 200 kW, i cui criteri di adozione sono demandati ad un prossimo decreto ministeriale entro 60 giorni.

L’installazione di impianti solari, fotovoltaici e termici vengono ora considerati “manutenzione ordinaria”, non solo sotto l’aspetto edilizio, ma anche sotto quello del regime delle proprietà: ora gli impianti sono agevolati ed esigono meno passaggi burocratici.

Quindi, non c’è più distinzione tra pannelli fotovoltaici e pannelli termici. Restano i limiti per gli interventi nelle zone soggette a tutela paesaggistico ambientale e su singoli immobili vincolati per il loro specifico pregio.

Tra l’altro, questo DL prevede ulteriori misure di incentivazione per conseguire un livello più elevato di efficienza energetica e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Regioni del Mezzogiorno (credito d’imposta riconosciuto fino al 30 novembre 2023 entro il limite di 145 milioni di euro e così anche per il 2023). Anche se dobbiamo attendere un decreto ministeriale che detti le disposizioni attuative.

Il decreto promuove anche l’agrivoltaico che dovrebbe consentire la realizzazione di pannelli su strutture alte fino a 5 metri (consentendo all’agricoltore di continuare la coltivazione) ed, in particolare, è stata introdotta la possibilità di prevedere impianti fotovoltaici a terra in area agricola (per una superficie non maggiore del 10% di quella totale).

Come ho evidenziato, si tratta ancora una volta di misure insufficienti che tamponano l’attuale emergenza drammatica e che non porteranno a risultati tangibili e di medio e lungo periodo.

Come del resto sarà per il prossimo ed imminente decreto governativo che dovrebbe ridurre il prezzo del carburante ed un’ulteriore sostegno per calmierare il costo della bolletta energetica per famiglie ed imprese.

Occorrerebbero, invece, misure strutturali per realizzare notevoli incrementi di produzione elettrica nazionale, eliminando i vincoli attuali. Soprattutto, ad esempio, prevedendo incentivi sostanziosi alle Comunità Energetiche che autoproducono l’elettricità da rinnovabili, senza pagare gli oneri delle reti a cui devono allacciarsi.

Se non utilizzeremo strumenti adeguati, l’obiettivo della transizione ecologica verso l’energia pulita non verrà mai realizzata e le bombe di questi giorni porteranno al default del nostro sistema energetico.

Avvocato Armando Rossi


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