Negli anni addietro è stata una lodevole iniziativa che ha fatto avvicinare milioni di persone alle bellezze artistiche della nostra Penisola. “Fare festa nei luoghi d’arte è oggi uno splendido segnale della riconquistata normalità”, dice Paolo Giulierini, direttore del Mann, promuovendo l’iniziativa.
Ingresso gratuito domenica 3 aprile al Museo di Napoli per la gioia di cittadini e turisti, così da poter visitare quelle che sono le tre mostre in programma.
“Gladiatori” con i reperti che, nel salone della Meridiana, raccontano un mito di tutti i tempi.
“Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia di Dante nelle collezioni del Mann“, che presenta cinquantasei reperti per raccontare la fortuna del mito classico nella letteratura.
Sempre nelle sale degli affreschi, l’esposizione “Giocare a regola d’arte” crea parallelismi fra il divertimento dei piccoli romani e dei bimbi contemporanei. Cinquanta preziosi manufatti, tra cui anche antichi giocattoli, sono in dialogo con pezzi da collezioni novecentesche.
Ma non c’è solo archeologia al Mann: anche l’arte contemporanea trova spazio con diverse proposte. Due percorsi sono curati dal fotografo Luigi Spina. “Sing Sing. Il corpo di Pompei” raccoglie cinquanta scatti sui depositi. Questo in coerenza con il progetto scientifico della direzione che prevede, in tempi brevi, di dare progressiva fruibilità ai tesori “nascosti” e custoditi nei sottotetti museali. L’esposizione “Confratelli” è invece un racconto fotografico del complesso museale di San Giuseppe dei Nudi, sito della rete Extramann.
Fino al 24 aprile, inoltre, si può visitare “Enrico Caruso. Da Napoli a New York“, omaggio di Film Commission Regione Campania, Fondazione Campania dei Festival e Regione Campania per celebrare uno dei più grandi tenori della storia mondiale.
Nelle sale limitrofe alla Meridiana, ancora, focus sull’attualità della storia con il percorso fotografico che Antonietta De Lillo dedica al terremoto dell’Irpinia nel 1980.
Per chi ama le divagazioni tra passato e presente, consigliata la personale ” E Adone non lo sa…” che l’artista Gaetano Di Riso dedica ad un capolavoro marmoreo del MANN; innovazione tra artigianato e design, ancora, nel percorso “Munera. Spirito Gladiatorio” di Antonio Lucio Correale, che crea monili ispirati agli antichi gladiatori.
Nelle sale della stazione Neapolis, infine, gli appassionati di archeologia subacquea possono ritrovare, nell’allestimento “Aenaria”, la ricostruzione fotografica degli scavi nel porto di Ischia.