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Fine dello stato di emergenza dopo due anni: regole e green pass, cosa cambia

Attualità

1 Aprile 2022

Finalmente si volta pagina: dal 1° aprile, dopo oltre due anni di restrizioni, di colori delle regioni, di mascherine e quant’altro, pur mantenendo sempre alta l’attenzione nei contatti sociali, decadono tanti obblighi.

La fine dello stato di emergenza, proclamato dal Governo Conte il 31 gennaio 2020 e più volte prorogato, lascia spazio alla convivenza con il virus. Le restrizioni come l’uso delle mascherine o il distanziamento progressivamente saranno ridotte, facendoci tornare alla quasi normalità.

Il Green pass per esempio non servirà più per entrare in negozi, uffici pubblici, banche e poste, alberghi e b&b. Non servirà più neanche per andare dal parrucchiere e dal tabaccaio o per sedersi ai tavoli all’aperto di bar e ristoranti. Il certificato verde sarà invece necessario fino al 30 aprile per consumare al banco e nelle sale interne, e per assistere a eventi e gare all’aperto così come per viaggiare su aerei, navi e treni.


Gli stadi, così come i palazzetti, torneranno ad avere una capienza totale del 100 %. Resta l’obbligo del Green pass rafforzato fino a fine mese di aprile per banchetti di nozze, feste, cinema, teatri, palestre, piscine e discoteche (con capienza massima consentita).

Autosorveglianza per 10 giorni per chi è stato a contatto con un positivo con obbligo di mascherina Ffp2. Gli operatori sanitari dovranno, invece, fare un tampone al giorno per 5 giorni. Chi ha contratto il virus resterà in isolamento fino a tampone negativo, da eseguire dopo almeno sette giorni (dieci per i non vaccinati).

Cambiano le regole anche a scuola: andranno in Dad solo i positivi, se i contagi in classe sono più di 4, si farà comunque lezione in presenza ma tutti dovranno indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni. Resta comunque obbligatorio in classe l’utilizzo di mascherine di tipo chirurgico dai sei anni di età in poi.

Non ci sarà più il sistema dei colori delle Regioni, decadranno il Comitato tecnico scientifico e la struttura del Commissario straordinario Francesco Figliuolo: al suo posto, un’unità per il completamento della campagna vaccinale e l’adozione di altre misure antivirus, guidata dal maggior generale dell’Esercito Tommaso Petroni

Il ministro della Salute Roberto Speranza ricorda che “non esiste un pulsante per spegnere la pandemia e che il virus ancora circola, ricordando di tenere sempre alta l’attenzione e che il vaccino è l’arma migliore per difendersi dal nemico invisibile, che nel corso di questo lungo tempo ha stravolto la vita di tutto il mondo”.


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