Con 631 voti finali tra i punti ottenuti al televoto (ben 439) e quelli della giuria tecnica, l’Ucraina con la Kalush Orchestra si aggiudica la 66esima edizione dell’EuroVision. A Torino, in un palazzetto pieno di entusiasmo e colori, viene rispettato il pronostico iniziale con la vittoria degli ucraini. AL secondo posto il Regno Unito con Sam Ryder e soltanto sesti Mahmood e Blanco con la loro “Brividi“.
La band ucraina ha avuto il supporto addirittura del presidente Zelensky, che aveva incitato tutti a votare per i ragazzi col numero 12 per far prevalere la parola “Vittoria” in tutto il mondo. E così è stato alla fine.
Alla fine di “Stefania“, il cantante della Kalush Orchestra ha rivolto un appello urlando dal palco del palazzetto di Torino. “Per favore, aiutate l’Ucraina, aiutate Maripol, aiutate Azovstal, ora!”, con queste parole che potevano metterli in difficoltà nei confronti del regolamento dell’EuroVision. I responsabili del regolamento hanno precisato che l’appello degli ucraini, così come quello di tanti altri artisti, è stato di natura umanitaria e non politica.
Momenti memorabili della finalissima sono stati gli interventi di Gigliola Cinquetti, che a 74 anni è tornata a cantare “Non ho l’età“. Altra performance tanto attesa è stata quella dei campioni uscenti dei Maneskin. Il frontman Damiano, zoppicante per una storta presa durante le riprese del video del loro ultimo lavoro musicale “Supermodel“, ha infiammato il pubblico presente anche con un omaggio a Presley.
Mattatori sicuramente della serata finale, così come delle due precedenti semifinali, sono stati i tre presentatori. Laura Pausini, Mika ed Alessandro Cattelan hanno intrattenuto e fatto divertire tutti con le loro canzoni e simpatiche gag. Grande successo anche di pubblico televisivo in Italia: 6 milioni e 590mila spettatori su Rai1 con uno share medio del 42 %.
Il popolo colorato dell’Europa si è unito grazie alla musica ed ha gioito anche per la vittoria finale dell’Ucraina. Lo sventolio di bandiere nazionali ed arcobaleno simboleggianti la pace ha fatto di contorno alla festa. Arrivederci al prossimo anno.