Pelé e Maradona mano nella mano mentre camminano sulle nuvole. “Eternal”, come eterni sono i due campioni. Così il Napoli, attraverso un tweet, rende omaggio alla grandissima leggenda brasiliana scomparsa oggi all’età di 82 anni. Un’immagine che lo ritrae di nuovo insieme al “Pibe de oro“, entrambi con il numero 10 sulle spalle. “Aurelio De Laurentiis e tutta la SSC Napoli – si legge in un altro tweet – esprimono cordoglio e profondo dolore per la scomparsa di Pelé, mito del calcio mondiale. Addio O Rei”.
Dopo Diego, il calcio mondiale piange la scomparsa di un’altra leggenda. ‘O Rey è l’unico calciatore ad aver vinto tre titoli mondiali con la sua Nazionale. Per anni si è discusso molto su chi sia stato più forte. Più completo il brasiliano (ambidestro, potente fisicamente, capace di segnare gol di testa impossibili, come quello nella finale del 1970 all’Italia), più decisivo l’argentino (in grado di trascinare squadre non irresistibili verso le vette più alte e pronto a mettersi in gioco nel calcio europeo).
Detto delle tre coppe del mondo (1958, 1962 e 1970), ha giocato in sole due squadre di club: Santos e Cosmos New York, nella fase finale della sua carriera. Pelé ha conquistato 10 campionati dello stato di San Paolo, quattro Tornei Rio-San Paolo, 6 campionati brasiliani e cinque consecutive Taça Brasil. Inoltre ha trionfato in due edizioni della Copa Libertadores, altrettante della Coppa Intercontinentale, la prima edizione (su due disputate) della Supercoppa dei Campioni Intercontinentali e un Campionato NASL con i New York Cosmos negli Usa.
Detiene il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 757 reti in 816 incontri con una media realizzativa pari a 0,93 gol a gara. Fa parte della National Soccer Hall of Fame. È stato dichiarato “Tesoro nazionale” e “Patrimonio storico-sportivo dell’umanità“. E’ il Calciatore del Secolo per la FIFA e Pallone d’oro FIFA del secolo, ricevendo poi il Pallone d’oro FIFA onorario.
Comunque la si veda, insomma, l’insieme delle straordinarie doti tecniche e del numero di riconoscimenti di squadra e individuali lo collocano sul gradino più alto dei calciatori di tutti i tempi (probabilmente in coabitazione…) e sul podio degli sportivi della storia.