Scene di ordinaria follia si sono vissute nell’area di servizio di Badia al Pino, nei pressi di Arezzo, tetaro di una vera e propria guerriglia tra un centinaio di persone. Lo stesso luogo già in passato è stato oggetto di cronaca, visto che nel novembre del 2007 morì il tifoso laziale Gabriele Sandri, ucciso dall’agente Luigi Spaccarotella.
Sembra quasi che non sia una casualità questo incontro, ma bensì voluto per vecchi dissapori dalle due fazioni dirette una a Genova e l’altra a Milano.
Che sia stata una sorta di resa dei conti, dopo anche la morte del tifoso napoletano Ciro Esposito nel 2014, questo non è certo, ma che sia un atto premeditato ed organizzato si capisce dai molteplici video che girano in rete.
Gli scontri sono iniziati intorno alle 13.30, nonostante il cordone di forze dell’ordine presenti. Nella nota diffusa dalla questura, si parla di oltre 300 tifosi napoletani che si son fermati all’autogrill, giunti con più veicoli. Successivamente sono transitati i tifosi della Roma, che, avvisati della presenza dei napoletani, hanno rallentato la marcia fino a fermarsi all’altezza dell’area di sosta.
Una parte della tifoseria del Napoli ha iniziato un fitto lancio di oggetti verso le autovetture sulla carreggiata. Attimi ripresi da alcuni video messi poi in rete. Ci sono gruppi di tifosi, vestiti di nero e travisati, che si aggirano armati di bastoni nell’area di servizio e lanciano petardi e sassi contro le auto. “Entrambi i gruppi in brevi attimi si sono spostati all’altezza dell’uscita dell’autogrill e sono entrati in contatto per pochi minuti“, ricostruisce la Questura.
La polizia decide di bloccare dunque l’A1, per scongiurare altri rischi derivati dal passaggio di altri romanisti e per tutelare l’incolumità degli automobilisti. Il tratto autostradale resta bloccato per 50 minuti. A Badia al Pino viene fatto confluire anche il personale di polizia che era nella vicina area di servizio Arno. Nell’autogrill si vivono anche momenti di paura anche se, fortunatamente, il bilancio è di un solo tifoso ferito, un romanista raggiunto da un’arma da taglio.
La polizia riesce poi ad allontanare le due tifoserie. I tifosi romanisti, ricostruisce ancora la Questura, “dopo circa 15 minuti sono ripartiti, mentre quelli napoletani sono rimasti nell’area di servizio e successivamente scortati fino a Genova da personale delle forze di polizia“. Tuttora sono in corso le attività per individuare i violenti anche grazie alle immagini delle telecamere. Un’ottantina di supporter napoletani sono stati subito identificati a Genova, dove si erano successivamente recati per vedere il match.
Il ministro dello sport e dei giovani, Andrea Abodi, interviene duramente sugli scontri avvenuti sulla A1. “Non c’è cosa peggiore di definire tifosi quest’ultimi, non c’è errore più grande del fare di tutta l’erba un fascio. Nel 2023, paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati oggi sull’A1”.
Il pugno duro lo chiede anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Autostrada chiusa e viaggiatori italiani bloccati? Paghino tutti i danni di tasca loro, e mai più allo stadio”, dice il ministro.