30 aprile 2023, segnatevi questa data in rosso, come fosse una festività, un Natale, anzi una Pasqua, la resurrezione del Napoli. La matematica, al momento, ci dice che in quel giorno, gli azzurri festeggeranno il loro terzo scudetto, dopo trentatré anni d’attesa. Non lo troveranno nel sepolcro, ma sul carro in festa.
Di fronte ci saranno i cugini della Salernitana, forse perché il destino vuole che le cose belle si celebrano in famiglia. 30 aprile 2023, perché le giornate alla fine oggi sono 12, ovvero 36 punti in palio, meno la metà 18, che sono quelli di vantaggio accumulati dal Napoli sulla seconda, separano gli azzurri dallo scudetto. Dunque sei giornate allo champagne. Sette potrebbe obiettare qualcuno, per gli scontri diretti che vedono la favolosa banda Spalletti debitrice nei confronti dei nerazzurri. Ma i bauscia visti a La Spezia ci sembrano davvero solo tali, e dunque incapaci di reggere botta e distanze. Nulla ci vieta di pensare che il traguardo sarà inevitabilmente tagliato a tinte granata, 30 aprile 2023, se non prima, Juve e tribunali permettendo.
30 aprile 2023, ce l’ha sussurrato il Napoli all’orecchio, surclassando ieri al Maradona l’Atalanta, dea sfortunata d’incontrare una Partenope risentita. C’era da smaltire il chiacchiericcio becero post sconfitta con la Lazio, dunque era un sotto a chi tocca.
È toccato a Gasperini, che pure bene l’aveva preparata imbrigliando gli azzurri alla Sarri. Densità centrale e pochi spazzi, per innescare il nervosismo e la frenesia della capolista. Ma la capolista se ne va, e lo si sa, alla lunga, alla diesel. È durata un tempo la resistenza bergamasca, poi si è sfilacciata, come una corda che tira, tira e poi si spezza. L’ha tranciata Kvaradona, che ha siglato una rete d’antan, alla Del Piero nella semifinale di Champions contro il Real, correva l’anno 2003.
Il georgiano è un distributore seriale di paragoni, si diverte a farci cercare le somiglianze con i grandi del passato, come fosse un gioco per lui essere al pari dei migliori e un rompicapo piacevole per noi. Si è involato in campo aperto servito da Osimhen, ne aveva otto che volevano sottrargli la sfera e ha deciso di creare una coreografia: e uno entro sul destro, e due vado sul sinistro, e tre ritorno sul destro, la tocco, tutti a terra, palla dentro forte. Finta e controfinta, poi finta ancora, pacco e contropacco, uno a zero. Che gioia vederlo giocare.
L’ha chiusa Rrhamani di testa sugli sviluppi di calcio d’angolo, che rendono il Napoli la prima in Europa in questo fondamentale – 15 reti segnate in tale modo come nessuna nei top 5 campionati. Nel mezzo l’esordio di Gollini, per infortunio di Meret, sicuro e attento, la prestazione sontuosa di Kim, la verve di Politano. Fotografie di un Napoli che cavalca la storia, uno scudetto che galoppa. Si incontreranno a metà strada nel bel mezzo della primavera, il periodo migliore dell’anno. 30 aprile 2023, non si prendano impegni.
Carlo Iacono, direttore de ‘Lo Sport del Sud’