Tante le chiacchiere in questi giorni dopo il pareggio in terra macedone. In tanti hanno sparato sentenze ovviamente senza misure sulle scelte di Luciano Spalletti, tra l’errore di lasciare Napoli assieme alla scelta di prendere in consegna una Nazionale così allo sbando come quella italiana. Anche questa volta però il tempo è stato galantuomo. Lo sarà ancora con il passare dei giorni, ma dalla vittoria con l’Ucraina passa il messaggio giusto quello che questa squadra avrà dei difetti mentali.
Sulla predisposizione di gioco bisogna prendere davvero carta e penna. Italia a tutto campo quella vista oggi, reparti comunicati, giocate di prima qualità subissate alla logica del gioco. Un passaggio, un lancio, una sponda tutto fatto in funzione della squadra mettendo sotto i riflettori il tridente “Leggero” composto da Zaccagni, Raspadori e Zaniolo. Questi tre giocatori hanno messo in secondo piano la mancanza della punta di “Peso” come Immobile o Scamacca in ottica futura.
L’Italia rialza la testa contro l’Ucraina a San Siro
Nazionale volante quella vista soprattutto nella prima frazione, ma anche in una serata che fa sicuramente prendere fiato all’Italia calcistica ci sono le varie note dolenti della serata. Il primo accordo fuori asse è il gol subito da una sbavatura di Federico Dimarco che non è riuscito nel liberare l’area regalando palla all’attaccante ucraino, dove da due passi batte Donnarumma. Una rete figlia di un errore tecnico, ma che sicuramente non avrà fatto piacere al Ct visto anche il suo fare da perfezionista. La grande seconda segnalazione arriva nelle ripresa, dove la squadra presta il fianco all’Ucraina che ha avuto le sue occasioni per pareggiare l’incontro.
Grande merito va alla squadra ospite, ma la Nazionale vive in maniera ciclica dei momenti di Blackout dove concede davvero tantissimo. Porzioni di partita che non puoi concedere se vuoi fare lo step successivo, per provare ad essere l’orgoglio della nazione richiamato spesso da Luciano stesso. Dopo stasera l’Italia sorride, aspettando che la cura Spalletti anche da lontano allontani i vari malumori che da anni affliggono l’ambiente di Coverciano. Tutto sta nella bravura, nell’esperienza anche nella serenità del mister toscano.
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