Verona-Napoli– Una partita da dentro o fuori per il Napoli, o meglio per Rudi Garcia quella di ieri pomeriggio in terra veronese. La trasferta aveva il diritto di scacciare almeno in maniera temporanea la crisi azzurra rimanendo attaccati al treno della classifica alta. Ma sempre con grande calma visto gli umori abbastanza tesi in casa Napoli. Gli azzurri fin dalle prime battute della gara hanno fatto capire che la qualità è la voglia, la cosiddetta “Grinta” nominata da Gracia in conferenza stampa pre-partita è ancora viva e vige in tutti i giocatori. A capo della grande gara disputata dagli azzurri c’è il mattatore del match, l’autore della doppietta sul 1-3 finale il georgiano Kvratskhelia.
Il georgiano nei novanta minuti è stato l’emblema qualitativo della squadra. Dalle sue giocate sono partite quasi tutti gli attacchi offensivi degli azzurri, con una grande mano di Politano, anch’esso in grande giornata. Tanti gli spunti positivi di ieri come la grandissima prestazione di Cajuste sempre più in linea con le aspettative del suo compagno di reparto Anguissa. Lo svedese può davvero diventare parte integrante del progetto viste le caratteristiche anagrafiche oltre che quelle di campo dove ancora deve assimilare al massimo il campionato italiano.
Kvarasveglia per il Napoli a Verona
Ad aprire le praterie alla squadra azzurra, ma soprattutto al 77 ci ha pensato anche la squadra di Baroni non proprio all’altezza della situazione in molte frazioni di gioco. Il Verona, sotto il punto di vista offensivo ha dato qualche gatta da pelare al Napoli, ma la voglia di rivalsa della squadra partenopea ha fatto in modo che l’inerzia della gara venisse tramutata su ogni pallone con la grande attenzione da parte di tutti gli uomini di Rudi Garcia.
Proprio il mister francese prende con grande sollievo la vittoria, visto le settimane in cui ha davvero rischiato di essere esonerato, soprattutto dopo l’intervista di ADL alla Luiss di Roma dove ha appeso ad un filo la permanenza del tecnico sulla panchina. I campioni salvano Rudi, ma adesso per essere saldi sulla panchina bisogna vincere a Berlino e contro il Milan un impresa possibile, ma veramente difficile per un Napoli non del tutto guarito.
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